Microsoft ha annunciato di aver raggiunto un traguardo importante superando il milione di stanze di Teams.
Focalizzata sul migliorare l’esperienza attraverso nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, Microsoft si conferma con questa notizia, leader indiscusso nel creare spazi virtuali per la collaborazione.
Solo quattro anni fa non lo avremmo dato così per scontato. Ricordate il boom di Zoom? Tutti facevamo videochiamate con Zoom durante la pandemia.
In questi anni però Zoom non è stata in grado di gestire l’enorme crescita avuta in poco tempo e tenere il passo con Microsoft e Slack che silenziosamente hanno preso sempre più quota combinando alle videochiamate, la posta elettronica ed ad altri strumenti per incrementare la produttività di team remoti.
Così i principali produttori di sistemi di videoconferenze si sono fiondati a certificare il proprio “ferro” per Teams, garanzia che i dispositivi di loro produzione soddisfacessero lo standard elevato richiesto nell’intera esperienza di Teams (audio, video, interfaccia utente). I cataloghi sono stati stravolti trasformando videoconferenze che funzionavano solo su reti IP | SIP in soluzioni configurabili anche per le principali piattaforme virtuali presenti sul mercato, Microsoft Teams in primis… Versioni Android e versioni Microsoft per tutte le sale e per tutti i prezzi, ma inequivocabilmente sempre più orientati ad agganciarsi a questo trend di crescita che portava Microsoft ai vertici del mercato.
Ma cosa ha implicato tutto ciò per i vendor che producono videoconferenze e i system integrator AV che progettano e allestiscono sale meeting?
Un tempo i sistemi in H323 venivano comparati in base alla banda di utilizzo, ai siti da connettere in contemporanea, alle specifiche tecniche e alla capacità di integrarsi con accessori di altri brand per sale più grandi e complesse. Si creavano progetti che avevano marginalità molto interessanti e necessitavano di elevate competenze tecniche. Oggi conseguenza dell’hybrid working, le dimensioni delle sale si sono ridotte, così come gli apparati da integrare per un progetto di videoconferenza. Display, barra di videoconferenza, microfoni sono la base dei principali progetti su cui si lavora oggi. Teams e a volte ancora Zoom, sono le piattaforme utilizzate. Le installazione sono sempre più semplici, la competenza sempre meno prioritaria. La marginalità si salva solo se si lavora su un numero elevato di spazi da allestire. Il centro di interesse per il cliente si è spostato alle funzionalità di Teams più che alle soluzioni presenti in sala. Microsoft ha risposto a questo nuovo interesse aumentando il costo mensile delle licenze MTR e le aziende che non vogliono essere soggiogati da questa posizione dominante, installano sistemi di videoconferenza BYOD che sono ancora più economici e “ poco intelligenti”. La marginalità per i system integrator crolla così come i relativi servizi. Lato vendor, novità tecnologiche particolari non ne vediamo da un po’, se non funzionalità legate all’evoluzione di Teams.
Anche la user experience è cambiata. Prima per garantire la stessa user experience si consigliava di allestire le sale utilizzando un unico brand in modo che tutte le sale avessero la stessa interfaccia proprietaria del brand stesso. Oggi l’interfaccia è Teams ed è facile trovare aziende che ne selezionano diversi a seconda della dimensione della sala, delle specifiche tecniche o del prezzo migliore.
Noi siamo veramente entusiasti che Microsoft ha superando il milione di stanze di Teams?
Quali sono le strategie dei vendor? Quali quelle dei principali System integrator italiani a medio e lungo termine? Per questi ultimi è bene diversificare in altre aree in crescita, Cyber security, digital signage, servizi e piattaforme di monitoring e management..? Sarebbe interessante parlarne in una tavola rotonda con i diretti interessati. Contesta o commenta questo articolo. E’ sempre importante confrontarsi.